Tuesday, September 13, 2016

AMN Reviews: Distante, D’Amico & Forestiere – Aphasia [Plus Timbre PT038]

Summing up his aesthetic, pianist Jack D’Amico describes his music as ranging across a continuum of song, noise and silence. Aphasia, his trio collaboration with trumpeter Giorgio Distante and drummer Walter Forestiere, does indeed integrate all three elements into a thoughtful amalgamation of avant-garde timbres and cohesive rhythms standing in the shadows of silence. Ironically enough, the release is named for a medical condition involving language impairment—ironically, because the music here demonstrates a fluency in the vocabularies and grammars of different strains of contemporary improvisation. Distante, D’Amico and Forestiere, all of whom are from Southern Italy–Lecce, Naples and Bari, respectively–share eclectic backgrounds. With roots in classical, jazz and contemporary idioms, their work has leveraged improvisation and the use of new technologies to enhance sounds both individually and in the aggregate. So it’s no surprise that Aphasia’s four tracks move between electric and acoustic contexts with a transparency that reconciles these two often distinctive milieux.
The opening and closing tracks both center on a sound that recreates, while simultaneously refreshing, the electric piano vamps and steady grooves of early jazz-rock. Aloof’s minor key vamp falls into a beat accented in sevens, while being punctuated by the stab and fade of D’Amico’s chording and Distante’s spare melodies. Aphasia plays a spacious, shimmering electric piano and ruminative trumpet off against the album’s most assertive drumming. The two middle tracks, Regret That and Micro-Macro, work together like a suite, Regret That’s closing drum-trumpet duet leading naturally into Micro-Macro’s opening with an introspective cadenza for trumpet alone. The former piece is built around D’Amico’s classical-modernist pianism, the scraping of the strings inside the piano offset by Forestiere’s well-placed, discreet drumming, which eventually brings the piece into the solid structure of a deliberate 4-4 time. The latter piece sums up the various elements making up the album: Pensive solos for trumpet and piano in which individual tones are given room to breathe; surprising timbres for drums and objects; and the trio’s collective coalescence into a sturdy rhythm.

https://avantmusicnews.com/2016/09/12/amn-reviews-distante-damico-forestiere-aphasia-plus-timbre-pt038/

Friday, May 6, 2016

LA NOCHE A.L. Guillén

 PT031

A.L. Guillén | LA NOCHE (PT031)

Avant Music News Reviews Mauro Sambo, Marco Colonna & Ivano Nardi – …non così lontano dal cuore” [Plus Timbre PT029]

“…non così lontano dal cuore”—not so far from the heart—is a long, uncluttered and atmospheric improvisation from the trio of Mauro Sambo (electronics, electric guitar, piano, shakuhachi and double bass), Marco Colonna (alto clarinet) and Ivano Nardi (percussion). Over the course of the forty-one minute-long piece Colonna supplies lithe, serpentine melodies that frequently echo or counterpoint themselves thanks to Sambo’s looping and electronic manipulation. The interplay between the two musicians largely centers on the timbral contrasts and overlaps of distorted electric guitar and thunderously resonant piano chords on the one side and the now rounded, now overblown and raw-edged sounds of the clarinet on the other. A high point is a brief duet for the buzzing, sustained notes of the reed instrument and the shakuhachi’s skittishly voice-like melodies. Throughout, Nardi provides sympathetic and sensitive support on percussion.

https://avantmusicnews.com/2016/04/28/amn-reviews-mauro-sambo-marco-colonna-ivano-nardi-non-cosi-lontano-dal-cuore-plus-timbre-pt029/

Sunday, March 27, 2016

Agate Rollings | Glass (PT028)

Saturday, January 23, 2016

La Poesia del Respiro - Vittorino Curci

Era un pò che il nome di Vittorino Curci mi passava nella mente e scalpitava per entrare in questo atlante. Ho conosciuto Vittorino durante un occasione unica per dolore e tristezza. In cui molto ho capito di quanto sia importante il senso di comunità. Ad un anno dal suicidio di Pierpaolo Faggiano io, Gianni Lenoci, Marcello Magliocchi, Vittorino Curci, Ivano Nardi, Pasquale Innarella, Angelo Olivieri ci siamo incontrati a Ceglie per suonare in ricordo di Pierpaolo. Erano differenti i percorsi di legame , differenti gli anni e i dati anagrafici. Ma ci siamo trovati insieme a suonare. Vittorino ha suonato in solo ed ha recitato poesie. E la cosa che più mi colpì era come il suono tremolante del suo sassofono facesse da contraltare perfetto alla sua voce profonda, al tempo cadenzato delle metriche delle sue liriche. In un vestiario impeccabile, con la sua borsa di pelle, Vittorino rappresenta per me una figura di artista unico nel suo genere. Anche le sue capacità pittoriche (testimoniate anche dalla copertina di questo disco Breathing Strategies uscito pochissimi giorni fa con la Netlabel ateniese PLUSTIMBRE) sono da notare ed apprezzare. Uno stile fatto di vuoti e pieni, confini netti, plastici e definiti. In cui la forma diviene metamorfosi continua. All'ascolto di questo lavoro sono sobbalzato sulla sedia. Non metto certo Vittorino nel Pantheon dei migliori sassofonisti viventi. Per chi come me ha passato la sua vita (e lo fa ancora con alterni risultati) a perfezionarsi il suo modo di suonare crea quasi imbarazzo. Ma nel tempo si comprende che non certo attraverso la tecnica strumentale che si fa buona musica. Ma con le idee e le necessità. E Vittorino in questo disco da una lezione a tutti. Il suono del sassofono è quasi prosciugato reso vuoto da ogni risonanza tradizionale e trova la sua ragione di essere all'interno del suo materiale e di tutti i materiali che lo compongono, compreso e anzi messo in prima posizione, quello umano. Le strategie del respiro del titolo , sono scandagliate con tale profondità e competenza di ricerca che divengono elementi potentissimi di narrazione. Non c'è una caduta, assolutamente nessuna ridondanza. C'è musica di valore assoluto nei brani. E anche la registrazione ottima contribuisce a rendere godibile e illuminante un lavoro di una radicalità assoluta e inebriante. Dal mio punto di vista il capolavoro di Vittorino Curci.
Capace di essere poetico visionario , danzante e ammaliante con il solo respiro. Con il solo rumore dei tasti e dell'ancia. Senza quell'astio che si percepisce spesso dalle registrazioni radicali, ma con amore profondo, senso della comprensione che un ascolto attento appaga i sensi e rende questa musica una porta per un'altra dimensione. Pensare, lavorare e realizzare un lavoro come questo è sintomo di una necessità ed un'urgenza incredibili. Ribaltare il punto di osservazione è simbolo di ogni rivoluzione. E qui Vittorino da una lezione a molti (me compreso). Io sono pronto ad accettarla e ad interrogarmi su quanto di retorico venga prodotto in quella che chiamiamo ricerca. Un lavoro tanto radicale, che ridefinisce il senso stesso della bellezza. Ascoltatelo, profondamente. Ne vale la pena.

Marco Colonna

http://geografiediresistenza.blogspot.it/2016/01/la-poesia-del-respiro-vittorino-curci.html

Friday, January 22, 2016

Vittorino Curci | BREATHING STRATEGIES (PT023)

New release on Plus Timbre BREATHING STRATEGIES by Vittorino Curci
We recommend you explore it and breathe free from here

BREATHING STRATEGIES Vittorino Curci

 PT023

Sunday, January 10, 2016

José Soberanes | Letras, sonidos y composiciones que causan conflicto (PT022)

Here we are again, with a new release, our first one for 2016. We would like to thank José Soberanes, who honoured us by entrusting us to start our journey into this new year in his company.
José Soberanes | Letras, sonidos y composiciones que causan conflicto

Letras, sonidos y composiciones que causan conflicto José Soberanes

 PT022